I nostri consigli

Spesso chi ama la bella stagione, verso l’arrivo dell’autunno inizia a soffrire di malinconia e il può vedere il proprio tono dell'umore precipitare velocemente: tale fenomeno, sebbene non sia una patologia riconosciuta, come lo è la depressione stagionale, non è altro che il mal d'autunno. Sono molti, infatti, le persone che in questo periodo accusano ansia, stanchezza e irritabilità conseguenti al calo della temperatura, al ridursi delle ore di sole e al rientro a lavoro.

I capelli cadono, in buona parte dei casi, a causa di fattori ormonali, nutrizionali (carenza di specifici nutrienti), oppure per disturbi di tipo infiammatorio o per eventi che alterano il nostro stato psicologico, come nell’alopecia da stress. I capelli possono cadere anche in estate, a causa dell’azione combinata di sole e salsedine o cloro (nelle piscine), o ai cambi di stagione, che possono portare diversi squilibri nell'organismo umano.

Quando parliamo di celiachia ci riferiamo a un disturbo sistemico cronico che si presenta con gonfiore o crampi, spesso in seguito all’assunzione di cibi di matrice farinacea. Ma come si può comprendere se si è celiaci e come è possibile riconoscere il disturbo negli altri, come, per esempio, nei nostri figli? Vediamolo insieme.

In estate si passa molto tempo al sole e, a differenza della pelle, i capelli restano sempre esposti all’azione dei raggi solari, anche quando non siamo al mare ma semplicemente all’aperto. In questo modo è davvero tanto il lasso di tempo quotidiano per il quale devono essere protetti dai danni di raggi solari, salsedine e cloro. Se non lo facciamo, i danni si vedranno subito, così come alla fine dell’estate, quando bisognerà prendere decisioni drastiche (come un taglio netto) a causa del fatto che saranno secchi, sfibrati e con poca energia per ricrescere.

Una scottatura causata da una scorretta esposizione al sole, si manifesta come un arrossamento della cute, che tira e brucia, a causa dell’azione dei raggi UV, capaci di incrementare l'afflusso di sangue nelle zone di cute foto-esposte e causa dell’aumento nella produzione di citochine e mediatori dell'infiammazione.