I succhietti, scegliere quello giusto è importante per il corretto sviluppo del palato
Per i neonati la suzione è un istinto naturale molto importante, presente già prima della nascita, infatti, in varie ecografie è possibile vedere il feto intento a succhiarsi il pollice. Grazie a questo istinto il piccolo si nutre ed impara a coordinare la respirazione e la deglutizione.
Inoltre, tale gesto stimola la produzione di serotonina procurandogli sensazioni piacevoli ed infondendogli calma e serenità.
Per non interferire con l’avvio dell’allattamento al seno, gli specialisti ne sconsigliano l’uso nel primo mese di vita del bambino.
Dopo il primo mese, invece, se lo gradisce, si può dare il succhietto (o ciuccio) al piccolo per aiutarlo a calmarlo e proteggerlo dal rischio di SIDS (Sudden Infant Death Syndrome o Sindrome della Morte Improvvisa del Lattante, morte in culla).
Per questi primi mesi di vita, in cui il neonato non è ancora capace di distinguere tra il ciuccio e il seno materno, c’è il rischio che il piccolo si abitui alla forma del ciuccio non riuscendo più ad attaccarsi al seno della mamma. Per ovviare a questo pericolo, le principali case produttrici hanno creato la tettarella a ciliegina, che ha una forma piccola e arrotondata, che richiama quella del capezzolo femminile. In questi primi mesi, inoltre, è bene sceglierlo in silicone, che è un materiale che resiste bene alla sterilizzazione senza alterarsi, e con la mascherina in plastica morbida, perché quella dura potrebbe inavvertitamente graffiargli il visino mentre riposa.
Quando il bimbo inizia a mettere i dentini, intorno ai 4-6 mesi, è bene invece passare all’uso del ciuccio in caucciù o lattice perché resiste meglio ai morsi del piccolo che non può staccarne pezzetti e ingoiarli o inalarli. Per la forma, invece, ogni bimbo ha la sua preferenza ma, in linea generale, la forma a goccia o quella anatomica sono le migliori.
Attualmente quasi tutti i succhietti in commercio sono ortodontici, ossia appositamente creati per favorire il naturale posizionamento della lingua, per distribuire in maniera uniforme la pressione sul palato e favorire, attivamente, il corretto sviluppo della bocca.
Rispetto ai ciucci delle generazioni precedenti, quindi, quelli attuali non solo garantiscono il massimo comfort ma non hanno alcuna controindicazione, a patto di non intingerlo in sostanze dolci (pratica estremamente negativa che può causare carie e abituare il bimbo ai sapori troppo dolci), di controllarlo con frequenza per verificarne eventuali rotture, di disinfettarlo quando necessario e di sostituirlo ogni due mesi circa.
Inoltre, non bisogna mai dimenticare di tenerne un paio di riserva a casa e almeno uno di scorta nella borsa, per poter sopperire alla frequente “scomparsa” dei succhietti nei momenti meno opportuni.
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